Evoluzione dei pneumatici per veicoli agricoli
Pubblicato: 13 ore fa
Macchinari e negozio
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Da quando è stato introdotto per la prima volta come optional sui trattori agricoli intorno agli anni '30, il pneumatico ha continuato ad evolversi. Da allora i produttori di pneumatici hanno dovuto tenere il passo con l’evoluzione delle macchine agricole, che sono diventate notevolmente più grandi e pesanti. Hanno dovuto ideare nuovi modelli di pneumatici in grado di sopportare l'aumento di peso e velocità, il tutto riducendo al minimo la compattazione del terreno.
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È possibile ripercorrere tre fasi principali dell'evoluzione degli pneumatici agricoli.
I primi ad apparire sono stati gli pneumatici che utilizzavano una struttura di cintura di rinforzo interna diagonale (sbieco), che conferisce allo pneumatico la sua resistenza (vedere la Figura 1 di seguito). Il design a tele diagonali esiste fin da quei primi giorni e si trova ancora oggi in alcuni pneumatici. Tuttavia, gli pneumatici a tele diagonali vengono utilizzati principalmente per applicazioni che richiedono la stessa resistenza del fianco del battistrada, ad esempio su attrezzature di sollevamento o macchine coinvolte nei lavori forestali. Ma il loro design non è adatto al lavoro nei campi agricoli, perché creano molta pressione sul terreno, che provoca una maggiore compattazione.
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La popolarità degli pneumatici Bias alla fine ha lasciato il posto ai radiali, che utilizzano una struttura della carcassa rinforzata lateralmente (vedi Figura 1 sopra). Riducono la compattazione del terreno perché la pressione è distribuita più uniformemente sotto la faccia del battistrada.
Miglioramenti più moderni al design radiale sono IF (Increased Flexion) e VF (Very High Flexion). Usano pressioni di inflazione molto più basse. Ciò non solo conferisce loro una maggiore flessibilità, ma consente loro di supportare carichi maggiori alla stessa pressione (carico aggiuntivo del 20% per l'IF e del 40% per il VF). Offrono quindi il vantaggio di lavorare a una pressione di gonfiaggio inferiore, che a sua volta riduce ulteriormente la compattazione del suolo.